Il Tartufo in Emilia e la Festa del Tartufo di Cavola

Il tartufo, un fungo ipogeo, è considerato un alimento pregiato, una prelibatezza che cresce in maniera spontanea sottoterra, accanto alle radici di alcuni alberi, viene raccolto esclusivamente a mano, spesso con l’aiuto di cani.
Pregiato e ricercato, questo frutto prelibato ha dato origine a numerosissime sagre in suo onore, che generalmente si svolgono nei mesi autunnali, periodo in cui viene raccolto (ne esistono anche alcune specie tipicamente estive). L’Emilia Romagna è tra le prime tre regioni d’Italia in quanto a produzione di tartufo e sagre ad esso dedicate.
Che si tratti di tartufo bianco o tartufo nero, le sagre del tartufo in Emilia attirano numerosi visitatori, che per l’occasione assaggiano e fanno scorte di tartufo, quello che è considerato il “cibo degli dei”, forse per le sue proprietà afrodisiache.
Nei mesi di settembre, ottobre e novembre, tra le strade dei borghi emiliani si respira il suo inconfondibile profumo ed è possibile assaggiare piatti della tradizione romagnola esaltati dal forte aroma sprigionato dal tartufo.
Un’occasione su tutte per vivere tutto questo è la Festa del tartufo, a Cavola (novembre), organizzata dall’Associazione Turistica dell’Appennino Reggiano, una festa tra stand e prodotti tipici, dove il protagonista è il tartufo, ma non mancano assaggi di Parmigiano Reggiano, salumi, castagne e funghi porcini.
Il comune di Cavola, in provincia di Reggio Emilia, è un borgo incastonato nella media Valle del Secchia ricco d’arte, storia e cultura: la Chiesa Parrocchiale di San Michele, l’Oratorio della Madonna della Neve, la Pieve millenaria di Toano, il Centro Studi Ceccati di Corneto sono tutti punti di interesse degni di nota.